Le famiglie si aiutano: laboratorio di solidarietà

L’iniziativa, dall’approccio innovativo, parte con una fase sperimentale. Monsignor Feroci: «Impegno per contrastare fenomeni di esclusione sociale»

L’iniziativa, dall’approccio innovativo, parte con una fase sperimentale. Monsignor Feroci: «Il nostro impegno per contrastare fenomeni di esclusione sociale»

Una mamma sola o un papà separato non ce la fanno a gestire i figli senza un aiuto esterno. Una mamma africana ogni giorno è costretta a fare molte ore di viaggio in pullman per accompagnare i figli a scuola perché non ha la patente. La perdita del lavoro e della casa con un nucleo costretto a dividersi perché ospite di più amici e parenti. Sono tante le situazioni in cui le famiglie possono trovarsi a fronteggiare un periodo difficile, che senza sostegno può trasformarsi in disagio ed emarginazione.

Dal 27 luglio scorso anche a Roma, in fase sperimentale, è stato avviato il progetto “Una famiglia per una famiglia”, un intervento che prevede l’affiancamento di famiglie “affidatarie” a nuclei in difficoltà. L’iniziativa è stata ideata a Torino dalla Fondazione Paideia e successivamente promossa in molte città del Centro-Nord grazie alla collaborazione di Caritas Italiana. A Roma è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra i due enti promotori con la Caritas di Roma e l’assessorato alle politiche sociali di Roma Capitale.

«La sperimentazione – spiega Maria Franca Posa, coordinatrice del progetto per la Caritas di Roma – coinvolgerà inizialmente otto famiglie beneficiarie in due Municipi con una metodologia che non mette al centro solo il bambino ma l’intera famiglia, grazie al supporto di un’altra famiglia, innestando così un circuito virtuoso di relazioni amicali e integrazione sociale». Per Francesca Danese, assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, «l’obiettivo principale del progetto è fare in modo che i bambini rimangano nel nucleo familiare, mantenendo insieme la famiglia».

La rappresentante del Campidoglio ha inoltre affermato che «si tratta di una novità che qualifica il nuovo Piano strategico dei servizi sociali che il Comune presenterà a breve». Obiettivo del progetto è sostenere famiglie che vivono un periodo di difficoltà nella gestione della propria vita quotidiana e nelle relazioni educative con i figli. L’affidamento diurno tradizionale, quello che si attua per i minori, è indirizzato principalmente a instaurare un rapporto privilegiato tra il bambino in difficoltà e la famiglia affidataria, tenendo in secondo piano la famiglia d’origine.

“Una famiglia per una famiglia” sperimenta invece un approccio innovativo, che sposta la centralità dell’intervento dal bambino all’intero nucleo familiare: una famiglia solidale sostiene e aiuta un’altra famiglia in difficoltà, coinvolgendo tutti i componenti di entrambi i nuclei. Tutti i membri di una famiglia offrono le proprie specifiche competenze, determinate da età, professioni, inclinazioni differenti. L’affiancamento tra famiglie permette di instaurare un rapporto di parità e reciprocità che sostiene senza dividere, con uno sguardo diverso sulla famiglia, vista come risorsa, non come problema.

«Questo progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative che negli ultimi anni abbiamo promosso nella Diocesi di Roma – ha ricordato monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas – incontrando le famiglie attraverso molte azioni tese sia alla comprensione di ciò sta accadendo, che a contrastare fenomeni di esclusione sociale soprattutto a nuclei con bambini e anziani e offrendo loro risposte diversificate: mediazione familiare e sostegno alla genitorialità; microcredito e fondi di solidarietà; sportelli antiusura; empori della solidarietà; strutture di accoglienza».

 

7 settembre 2015