Stella Assange: Julian in carcere da 4 anni. Senza processo

La moglie del co-fodatore di WikiLeaks intervenuta al Parlamento Ue. «Per quanto tempo un giornalista deve stare in prigione per aver detto la verità?»

Alla vigilia della consegna del premio Sakharov per la libertà di pensiero, oggi, 14 dicembre, “al coraggioso popolo ucraino”, la sede del Parlamento europeo di Strasburgo ha ospitato ieri un seminario con i finalisti. Ospite: Stella Assange, la moglie del co-fondatore dell’associazione WikiLeaks, che ha riportato l’attenzione sulla vicenda di Julian, dall’11 aprile 2018 in regime di detenzione amministrava in un carcere del Regno Unito, in attesa di estradizione verso gli Stati Uniti. «Non ha ancora subito alcun processo, ma sono quasi quattro anni che è in prigione».

La “colpa” di Assange, ha rilevato ancora la moglie,  sarebbe «aver portato alla luce la verità della barbarie della guerra» in Siria e Afghanistan. «Julian soffre profondamente perché non ha motivo di essere in prigione con accuse che riguardano la libertà», ha aggiunto, denunciando che si tratta di un caso «politicamente motivato». Proprio per questo Stella Assange ha messo in guardia i giornalisti presenti: «Le attività per cui è accusato, potrebbero colpire chiunque».

Spionaggio e uso improprio dei mezzi informatici: queste le accuse per le quali gli Stati Uniti vorrebbero processare Assange, di cui stanno cercando di ottenere l’estradizione. «Vogliono applicare le loro leggi in un contesto extraterritoriale», è la denuncia di Stella Assange, secondo cui solo una grande pressione internazionale potrà ottenere la liberazione del marito, che intanto sta preparando il proprio ricorso alla Corte europea dei diritti umani. Nel frattempo i suoi due figli, di 3 e 5 anni, lo vedono un’ora alla settimana. «Per quanto tempo un giornalista deve stare in prigione per aver detto la verità?», ha domandato.

14 dicembre 2022