Torna ad allargarsi la forbice tra Nord e Sud Italia

Rapporto Svimez: Mezzogiorno in recessione nel 2023. Aumenta il rischio di povertà, con «forti eterogeneità territoriali»: 764 mila nuovi poveri, di cui mezzo milione al Sud

Il Rapporto annuale della Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’impresa nel Mezzogiorno) presentato questa mattina, 28 novembre, alle Camere fotografa un nuovo allargamento della forbice tra Nord e Sud Italia. Se è vero infatti che per il 2023 si prevede un forte rallentamento della crescita, con un dato medio nazionale del +0,5%, è anche vero che mentre nelle regioni centro-settentrionali la stima è del +0,8%, in quelle meridionali il Pil dovrebbe registrare un -0.4%.

«Il nuovo shock ha cambiato il segno delle dinamiche globali interrompendo il percorso di ripresa nazionale coeso tra Nord e Sud», si legge nel Rapporto, secondo cui «gli effetti territorialmente asimmetrici dello shock energetico intervenuto in corso d’anno, penalizzando soprattutto le famiglie e le imprese meridionali, dovrebbero riaprire la forbice di crescita del Pil». Già nel 2022, del resto, la ripresa stimata segna uno scarto significativo tra Centro-Nord e Sud (+4% contro +2,9%), a fronte di un 2021 in cui, con una crescita del +5,9%, il Mezzogiorno aveva superato la media europea pur restando al di sotto del dato nazionale.

La stima per il prossimo anno è che «a causa dei rincari dei beni energetici e alimentari» l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta potrebbe aumentare di circa un punto percentuale salendo all’8,6%, ma «con forti eterogeneità territoriali»: +2,8 nel Sud, +0,3 al Nord, +0,4 al Centro. Vale a dire 764 mila nuovi poveri (287 nuclei familiari), di cui circa mezzo milione nel Mezzogiorno. La situazione complessiva dovrebbe migliorare poi nel 2024, anche se l’aumento del Pil previsto con una media nazionale del +1,5% ingloba un dato delle regioni meridionali nettamente inferiore: +0,9%. Per la Svimez i problemi non sono legati soltanto alle emergenze, ma vengono da lontano: «A seguito dei continui restringimenti di base produttiva sofferti dal Sud dal 2008 si è sensibilmente ridimensionata la capacità del sistema produttivo dell’area di agganciare le fasi espansive del ciclo economico».

28 novembre 2022