Zuppi: «Alla famiglia serve il “bonum” non i bonus»

L’intervento del presidente Cei all’assemblea del Forum: «C’è fretta. È la famiglia che chiede al governo di essere al centro all’attenzione». Il ministro Roccella: miglioramenti dell’assegno unico. E il presidente De Palo chiede un «commissario per la natalità»

Sul tema delle migrazioni «c’è da concentrarsi in maniera costruttiva e non divisiva» perché solamente «insieme è possibile affrontare un problema di questo rilievo. L’Europa deve aiutare tutti i Paesi più esposti, compresa l’Italia». Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ricalca quanto già affermato da Papa Francesco il quale chiede all’Ue di «non lasciare sola l’Italia». Parlando a margine dell’assemblea generale del Forum delle associazioni familiari, svoltasi sabato 12 novembre a Palazzo Rospigliosi, il porporato, di ritorno da un pellegrinaggio nella Turchia siriaca, ribadisce che «sono anni» che si chiede all’Europa di accordarsi. «Che un bambino e una donna muoiano di freddo mi far star male», ha aggiunto.

Nel Mediterraneo divenuto «il cimitero più grande d’Europa», come lo definisce Bergoglio, per centinaia di profughi si è tragicamente infranto il sogno di un futuro migliore. Intere famiglie che speravano di raggiungere questo nostro Paese sempre più vecchio, dove le famiglie sono sempre meno numerose e più povere. Durante l’incontro del Forum, al quale ha preso parte anche il ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, alla sua prima uscita pubblica, è stato chiesto alla politica di intervenire «in fretta» per porre rimedio a un inverno demografico senza precedenti. «È la famiglia stessa che chiede al governo di essere al centro dell’attenzione – ha detto il cardinale Zuppi -. Senza la famiglia tutte le crisi sarebbero ancora più drammatiche di quanto non lo siano. È la famiglia che garantisce risposte. Il tema della natalità è uno dei problemi più grandi da affrontare». Le giovani coppie che vogliono creare una famiglia necessitano anche di «stabilità» perché «non c’è natalità se c’è precariato, se non c’è speranza nel futuro», le parole dell’arcivescovo, per il quale è importante anche lavorare a «una politica della casa che possa offrire, come accaduto negli anni ’60, maggiori possibilità a chi voleva costruire il proprio futuro».

Non è più tempo di guardare le culle vuote: «C’è fretta», ha ribadito Zuppi, e il governo Meloni, appena insediatosi, «farà proprio il tema della famiglia e della natalità togliendo il veleno dell’ideologizzazione e della strumentalizzazione», l’esortazione. Questioni come la natalità, se le inseriamo «nel grande bazar della politichetta, dell’incasso immediato, perdiamo il lungo respiro». Dal presidente della Cei dunque l’invito a non procedere più con «bonus» ma «bonum. Serve il bonum, il bene, insomma la visione, non la risposta nell’immediatezza e basta».
E tra le priorità di cui occuparsi il porporato ha annoverato anche la fragilità delle persone anziane, per le quali bisogna «privilegiare l’assistenza domiciliare». Curarle nelle proprie abitazioni è «una scelta di umanità», ha detto.

Dal ministro Roccella la rassicurazione che il nuovo esecutivo, insediatosi da tre settimane, inizierà «subito a occuparsi del tema delle famiglie». Previsti miglioramento dell’assegno unico, che «nella sua formulazione attuale penalizza paradossalmente proprio le famiglie più numerose». A tal proposito ha annunciato che è già stato convocato per il 29 novembre l’Osservatorio per l’assegno unico. Il ministro, prima di entrare in sala, rispondendo alle domande dei giornalisti ha anche affermato che la legge 194, che ha introdotto l’aborto in Italia, non sarà toccata. «Nessuno l’ha mai detto, la 194 non è assolutamente in discussione – ha affermato -. L’aiuto alle madri in difficoltà non riguarda la questione della natalità. È una questione di giustizia nei confronti delle donne perché i figli non sono solo un privilegio dei ricchi. Se una donna vuole un figlio ma, per motivi di bisogno, ricorre all’aborto, questa è una profonda ingiustizia».

Il presidente nazionale del Forum Gianluigi De Palo, ribadendo concetti già espressi in precedenti confronti «con tutti i tipi di governi» che si sono succeduti negli ultimi anni, ha affermato che «non si può più scherzare». Paragonando il numero degli abitanti di alcuni capoluoghi di regione con quello dei bimbi nati negli ultimi anni ha specificato che l’anno scorso «si è persa una città come Bari e l’anno prima una come Firenze. Urge un commissario per la natalità che lavori gomito a gomito con il ministero della natalità e che abbia come mandato politico quello di superare la grave emergenza del crollo delle nascite, attraverso politiche fiscali per le famiglie con figli».

14 novembre 2022