Cop27, Parolin: «Poco tempo per correggere la rotta»

Il cardinale segretario di Stato vaticano intervenuto al vertice in corso a Sharm el-Sheikh. «Il lato umano dell’emergenza climatica ci sfida profondamente»

«La crisi socio-ecologica che stiamo vivendo è un momento propizio per una conversione individuale e collettiva e per decisioni concrete che non possono essere più a lungo posticipate». Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin è intervenuto oggi, 8 novembre, alla Cop 27, in corso a Sharm el-Sheikh fino al 18, ribadendo che «il lato umano dell’emergenza climatica ci sfida profondamente. Abbiamo il dovere morale di agire concretamente in modo da prevenire e rispondere ai sempre più frequenti e gravi impatti umanitari causati dal cambiamento climatico», l’appello lanciato dal porporato.

Nell’analisi di Parolin, «il crescente fenomeno dei migranti ne è un segno preoccupante. Purtroppo dobbiamo ammettere che eventi globali come il Covid-19 e il crescente numero nei conflitti nel mondo, con le loro gravi conseguenze etiche, sociali ed economiche rischiano di minacciare la sicurezza globale, esacerbando l’insicurezza alimentare, il multilateralismo incontrollato e perfino cancellare i nostri sforzi qui a Sharm el-Sheikh. Non possiamo permettere che ciò accada. Il cambiamento climatico non ci aspetterà», è il monito lanciato ai leader riuniti in Egitto. «Il nostro mondo è oggi troppo interdipendente e non può permettersi di strutturarsi in insostenibili blocchi isolati di paesi», la denuncia di Parolin, secondo il quale «è tempo di una solidarietà internazionale e intergenerazionale. Dobbiamo essere responsabili, coraggiosi e lungimiranti non solo per noi stessi, ma per i nostri figli».

Di qui la necessità di rilanciare il messaggio inviato dal Papa l’anno scorso, durante la Cop-26 a Glasgow, e che oggi risuona ancora più attuale: «Le ferite inflitte alla nostra famiglia umana dall’epidemia di Covid-19 e dal fenomeno del cambiamento climatico sono paragonabili agli effetti di un conflitto globale». La tesi del cardinale è che «la nostra politica dovrebbe essere guidata dalla consapevolezza che o vinciamo insieme, o perdiamo insieme. La strada per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi è complessa e abbiamo sempre meno tempo per correggere la rotta». In questo senso, la Cop27, ha concluso il segretario di Stato vaticano, «ci offre un’ulteriore opportunità che non può essere sprecata. Èna sfida da prendere seriamente a partire dai quattro pilastri dell’Accordo di Parigi».

8 novembre 2022