Rishi Sunak è il nuovo capo del governo britannico

42 anni, beniamino della City, eletto alla guida del Partito Conservatore, diviene automaticamente premier. Il primo, figlio di una minoranza etnica dell’ex impero

La Gran Bretagna ha il suo nuovo premier: si tratta di Rishi Sunak, 42 anni, ex cancelliere dello Scacchiere nel tempo della pandemia, una carriera nell’alta finanza alle spalle, è stato proclamato ieri, 24 ottobre, leader del Partito Conservatore, in maggioranza a Westminster, e di conseguenza, automaticamente, capo del governo. È il terzo in tre anni di legislatura, fra crisi interna e internazionale, dopo Boris Johnson e il brevissimo interregno di Liz Truss.

Eletto senza ballottaggio – dopo il ritiro dell’ultimo minuto dell’unica concorrente in lizza, il ministro Penny Mordaunt, riallineatasi con lui in cambio di una probabile poltrona di peso nella compagine riveduta e corretta da formare nelle prossime ore -, inizia il suo mandato di grande instabilità interna e di relativa perdita di credibilità all’esterno, sotto i contraccolpi della crisi internazionale. A caratterizzare la sua elezione però, una serie di novità: è il primo figlio di una minoranza etnica dell’ex impero britannico a fare ingresso al numero 10 di Downing Street, dalle radici familiari indiane, il primo di fede indù e il primo a essere insediato da re Carlo III, salito al trono l’8 settembre.

«Lavorare giorno dopo giorno» per restituire «unità e stabilità al Regno, come al partito di maggioranza che lo governa» e per «attuare gli impegni presi col popolo britannico» nel manifesto elettorale del 2019, seppure con gli aggiustamenti che la congiuntura attuale impone. Questa le promessa del premier designato, che ha parlato dell’incarico ricevuto come del «più grande privilegio della vita», oltre che un’opportunità per «contraccambiare» quanto ricevuto da una patria d’elezione, «a cui devo molto». Il Regno Unito, ha osservato, «è un grande Paese, ma non c’è dubbio che ci troviamo di fronte a una profonda sfida economica».

All’orizzonte, per il giovane veterano della City, la cruciale finanziaria d’autunno, che il cancelliere della neo austerity Jeremy Hunt, se confermato, dovrà illustrare lunedì 31 ottobre in Parlamento come prima risposta alla crisi e alle richieste di chiarimento su coperture delle misure fiscali, indebitamento, tagli alla spesa pubblica e dati di previsione su inflazione e recessione avanzate dai mercati. Prudenti, intanto, le quotazioni della sterlina.

25 ottobre 2022