Dall’Europa il richiamo ad aumentare «massicciamente» l’assistenza militare a Kiev

La risoluzione della plenaria del Parlamento Ue: l’esortazione a condannare i «referendum fasulli» e l’invito a «preparare risposta rapida nel caso di attacco nucleare contro l’Ucraina»

Con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astenuti, il Parlamento europeo riunito in plenaria ha approvato ieri, 6 ottobre, la risoluzione – non legislativa – che richiama gli Stati membri dell’Ue e gli altri Paesi che sostengono l’Ucraina ad «aumentare massicciamente l’assistenza militare, in particolare nelle aree richieste dal governo ucraino». Anche i Paesi Ue «esitanti», si legge nel testo, dovrebbero «fornire la loro parte di assistenza militare necessaria, per contribuire ad abbreviare la guerra». In particolare, i deputati ritengono «irresponsabili e pericolose» le recenti minacce russe di ricorrere alle armi nucleari. Invitano pertanto gli Stati membri dell’Unione e i partner internazionali a «preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l’Ucraina».

Più aiuti militari a Kiev, dunque. Questo uno degli elementi cardine della risoluzione, che comprende anche l’esortazione rivolta a tutti i Paesi e alle organizzazioni internazionali a condannare i «referendum fasulli» in Ucraina e il tentativo della Russia di acquisire territorio con la forza. I referendum, spiegano gli europarlamentari, sarebbero stati condotti sotto la minaccia delle armi per annettere gli oblast di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia, e sono dunque «privi di valore».

Per quanto riguarda le esplosioni sui gasdotti Nord Stream, i deputati affermano che «aumentano le probabilità che si tratti del risultato di un atto coordinato e deliberato da parte di un attore statale. Le esplosioni dimostrano quanto sia pericolosa una politica di crescente dipendenza dai combustibili fossili russi – proseguono – e che l’uso dell’energia come arma è stato portato a un livello più pericoloso». La risoluzione invita quindi gli Stati membri a considerare prioritaria la protezione delle infrastrutture critiche europee.

Da ultimo, nella risoluzione si chiede l’istituzione di un tribunale internazionale ad hoc per il crimine di aggressione contro l’Ucraina, «per perseguire Putin, tutti i funzionari civili e militari russi e i responsabili della pianificazione, del lancio e della conduzione della guerra in Ucraina».

7 ottobre 2022