La veglia verso Assisi il 17 settembre ai Santi Apostoli

In vista del pellegrinaggio delle diocesi del Lazio nella cittadina umbra, il prossimo 4 ottobre, una serata di preghiera presieduta dal vescovo Matteo Zuppi, davanti al crocifisso di San Damiano    Una serata di preghiera in perfetto stile francescano. Appuntamento mercoledì 17 settembre, alle 20.30 alla basilica dei Santi XII Apostoli (piazza dei Santi Apostoli 51), per prepararsi al pellegrinaggio ad Assisi del 4 ottobre, quando il sindaco della Capitale, a nome del Lazio e delle altre regioni, rinnoverà l’offerta dell’olio che alimenta la lampada votiva sulla tomba di san Francesco, patrono d’Italia. «La Commissione interdiocesana che sta organizzando questo pellegrinaggio ha pensato di vivere un momento spirituale, in forme diverse ma in comunione tra tutte le diocesi del Lazio, il 17 settembre», racconta il frate cappuccino Luca Casalicchio, tra gli organizzatori della veglia.

La data individuata è particolarmente significativa, spiega il religioso: «Il 17 settembre, nella tradizione francescana, si ricorda l’impressione delle stimmate di san Francesco. Quest’anno i fedeli delle diverse diocesi laziali, in orari e con modalità diverse, si ritroveranno per riflettere, pregare e prepararsi insieme al pellegrinaggio sulle orme del Poverello di Assisi». Non è un caso neanche la scelta della basilica dei Santi XII Apostoli che, oltre a collocarsi in una zona centrale e facilmente accessibile, «ospita da secoli la famiglia francescana dei frati minori conventuali, insieme alla loro Curia generalizia».

La preghiera di mercoledì sarà presieduta dal vescovo Matteo Zuppi, ausiliare per il settore Centro, e sarà scandita da alcuni momenti ben precisi. Dopo l’ingresso del crocifisso di San Damiano, spazio alla lettura di testi tratti dalle fonti francescane che ricordano la stimmatizzazione di san Francesco e al Vangelo della festa dell’impressione delle stimmate. La serata di preghiera si concluderà con l’adorazione della croce e la benedizione del pellegrino, in vista della partenza per Assisi. Un’esperienza, quella del pellegrinaggio, che rimette al centro la «coralità» e l’«ecclesialità» di una tradizione ripetuta anno dopo anno dal 1939, quando Pio XII proclamò san Francesco patrono d’Italia. «Ogni regione – sottolinea infatti fra Luca – nell’offerta dell’olio, si fa voce non solo di se stessa ma anche delle altre. Quindi ci si mette in cammino per pregare per l’Italia e per i nostri governanti e anche questo è un modo per essere partecipi alla vita pubblica del nostro Paese, affidandoci a san Francesco».

Il concetto è stato rimarcato dallo stesso cardinale vicario Agostino Vallini che, in una lettera inviata a luglio, ha invitato i fedeli a «partecipare numerosi a questo importante evento ecclesiale durante il quale chiederemo a san Francesco di vegliare sulla nostra nazione in questo non facile momento, in cui l’Italia deve affrontare molteplici sfide». Il pellegrinaggio, ha ricordato ancora il porporato, sarà anche occasione per «approfondire la spiritualità francescana e aderire al Vangelo con quella radicalità che contraddistinse il Poverello d’Assisi», affidando alla sua protezione «la persona e il ministero del nostro vescovo, il Papa Francesco». L’auspicio, hanno sottolineato i vescovi del Lazio in un’altra lettera diffusa a luglio, è che «l’incontro con un grande testimone del Vangelo» ci renda «sempre più annunciatori credibili di Cristo e fermento di gioia e di pace nei nostri ambienti di vita».

15 settembre 2014