Crisi alimentare ed emergenze umanitarie: dalla Cei 6,4 milioni di euro

La presidenza riunita a Matera ha deciso un doppio stanziamento dai fondi dell’8xmille. Zuppi: «Non possiamo mai pensarci come isole. Il Sud del mondo ci riguarda»

2 milioni di euro per le comunità agro-pastorali del Sahel e del grande Corno d’Africa, alle prese con una grave crisi alimentare provocata dai conflitti, dalla siccità e dall’aumento dei prezzi, e 4,4 milioni di euro per le popolazioni di India, Sri Lanka, Pakistan, Libano, Siria, Giordania, Iraq e Kenya, realtà in cui guerre, disastri naturali e pandemia hanno innescato o acuito difficoltà umanitarie. La presidenza della Conferenza episcopale italiana, riunita a Matera per il XXVII Congresso eucaristico nazionale, ha deciso un doppio stanziamento dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. L’obiettivo: fare fronte a situazioni di emergenza che stanno provando alcuni Paesi del mondo.

Al centro, spiega il cardinale presidente Matteo Zuppi, c’è «un messaggio profondo: non possiamo mai pensarci come isole. Il Sud del mondo non è qualcosa di lontano, che non ci riguarda. Le persone che vi abitano e che si trovano in difficoltà per catastrofi provocate anche dal nostro egoismo sono nostre sorelle e nostri fratelli. Solo se allarghiamo lo sguardo oltre il nostro “io” possiamo percepirci figli dell’unico Dio, famiglia, fratelli tutti».

Nel dettaglio, gli interventi nel Sahel e nel Corno d’Africa, differenziati a seconda dei contesti, sono volti a potenziare i mezzi di sostentamento e garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale – specialmente ai minori sotto ai cinque anni, alle donne in gravidanza o in allattamento -; ad assicurare sistemi di approvvigionamento e conservazione dell’acqua; a sostenere l’agricoltura e l’allevamento, a promuovere la sanità e la pace. Il secondo contributo servirà invece ad assistere le vittime della crisi economica e alimentare in Sri Lanka, a far fronte ai bisogni delle popolazioni di Baluchistan, Sindh, Punjab (Pakistan) duramente colpite dalle inondazioni e a quelle dell’Odisha e dell’Himchal Pradesh (India) devastate dalle alluvioni dello scorso agosto.

L’aiuto si estenderà al Libano, segnato da una grave crisi economica, sociale e politica, e alla Siria, dove dopo oltre 11 anni di conflitto oltre il 90% della popolazione vive sotto il livello di povertà. Lo stanziamento stabilito dalla presidenza Cei consentirà inoltre di supportare a livello umanitario e psicologico le comunità dell’Iraq, di promuovere la protezione e l’inclusione sociale dei rifugiati in Giordania così come il sostegno delle comunità ospitanti, di prendersi cura delle persone con disabilità, dei minori, delle fasce più vulnerabili e delle vittime delle dipendenze assistite nella diocesi di Nyahururu (Kenya).

Ad operare concretamente sul campo nei vari contesti, informano dalla Conferenza dei vescovi, sarà la rete delle Caritas e di altre realtà locali, sostenute dalla Caritas italiana.

Matera, 24 settembre 2022