In Pakistan salgono a 500 i bambini morti per le inondazioni

L’Unicef: «Senza un aumento del sostegno, temiamo che molti altri piccoli perderanno la vita». A quasi un mese, ancora sott’acqua gran parte della aree colpite

A quasi un mese dalle inondazioni che hanno devastato il Pakistan, gran parte delle aree coinvolte sono ancora sott’acqua. A raccontarlo è Gerida Birukila, responsabile dell’Ufficio sul campo in Balochistan di Unicef Pakistan. Oltre 3,4 milioni, riferisce, i bambini costretti a lasciare le loro case. «Le rapide violente hanno ucciso più di 550 bambini. Senza un significativo aumento del sostegno, temiamo che molti altri piccoli perderanno la vita».

La responsabile di Unicef Pakistan fa il punto anche sui danni a strutture e infrastrutture. «Molte strade e ponti sono stati distrutti o danneggiati. Migliaia di famiglie negli 81 distretti colpiti dalla calamità sono ancora isolate e hanno disperato bisogno di supporto». Grave la situazione delle famiglie, che «non hanno cibo, acqua pulita o medicine. La mancanza di cibo – aggiunge – comporta che molte madri siano adesso anemiche e malnutrite e abbiano bambini di peso molto basso».

Sul campo fin dal primo giorno accanto al governo pakistano per rispondere all’emergenza, Unicef ha già inviato 1 milione di dollari in forniture preposizionate, con altri 3 milioni di dollari di forniture consegnate e in corso di spedizione ai distretti più colpiti. Allestiti anche 71 campi sanitari mobili e creati centri di apprendimento temporanei per aiutare i bambini a superare il trauma. L’appello dell’Unicef di 39 milioni di dollari però è finanziato per meno di un terzo, mentre «i bisogni dei bambini continueranno a crescere – conclude Birukila -. Insieme possiamo salvare vite umane fornendo servizi sanitari, nutrizionali, idrici e igienici, di protezione e di istruzione a tutti i bambini pakistani che ne hanno più bisogno».

21 settembre 2022