Pier Giorgio Liverani: una vita nello stile del servizio

A Santa Francesca Cabrini i funerali del giornalista, già direttore di Avvenire e presidente dell’Azione cattolica di Roma. Tarquinio: «Aveva lo sguardo fisso sull’altro»

Un testimone della verità espressa «sempre con intelligenza», anche con stile «pungente». Un uomo che si è messo al servizio della collettività, che al momento opportuno ha saputo «mettersi di lato» dando prova di grande umiltà e che ha sempre rispettato il pensiero altrui. Nelle parole di chi lo ha conosciuto, questo era Pier Giorgio Liverani, morto martedi 6 settembre a Roma. Nato a Verona il 28 aprile 1929, dal 1981 al 1983 è stato il quarto direttore del quotidiano di ispirazione cattolica Avvenire, di cui è rimasto opinionista con la rubrica Controstampa per oltre 30 anni. Ha inoltre diretto il mensile “Sì alla vita” del Movimento per la vita italiano e i “Quaderni di Scienza & Vita”, oltre ad aver collaborato con varie riviste cattoliche e scritto diversi libri tra i quali “Dateli a me. Madre Teresa e l’impegno per la vita”, dedicato alla santa di Calcutta. Una passione per il giornalismo e la scrittura che ha trasmesso a Luca, uno dei tre figli – gli altri sono Gianni e Paolo – avuti con Ada, sua sposa per 64 anni.

Dal 1983 al 1992 è stato anche presidente diocesano dell’Azione cattolica di Roma. Ed è in questo contesto che lo ha conosciuto don Franco Cutrone, assistente diocesano di Ac dal 1987 al 2001, che ieri, giovedì 8 settembre, ha celebrato i funerali di Liverani nella parrocchia di Santa Francesca Cabrini al Nomentano. «”Servizio” è la parola migliore per definire e caratterizzare Pier Giorgio», ha detto il sacerdote durante l’omelia, in una chiesa gremita non solo di giornalisti ma anche di rappresentanti di diverse associazioni di volontariato per le quali Liverani aveva ricoperto ruoli anche a livello nazionale, specialmente in quelle attente ai problemi dell’educazione e della comunicazione. E proprio in merito agli incarichi ricoperti, don Franco ha evidenziato che «mai Pier Giorgio ha cercato posizioni per comandare, nel suo modo di essere e di vivere questo verbo non esisteva. In lui era predominante l’atteggiamento del servizio».

Parlando del suo essere «giornalista a tutto campo», il sacerdote ha ricordato gli articoli «pungenti» scritti in determinate situazioni politiche o sociali. «È stato un uomo senza peli sulla lingua – ha commentato -. Non si è mai risparmiato di dire quello che doveva perché non aveva paura di niente e di nessuno, ha sempre fatto il suo mestiere e ha usato l’intelligenza per dire la verità e per incidere con la verità sulla realtà». Soffermandosi infine sulla spiritualità di Liverani, ha rimarcato il suo essere stato «testimone dell’amore di Dio attraverso i fatti. Aveva una fede limpida, genuina, semplice – le parole di don Franco -, di colui che si è sempre affidato a Dio».

Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, ha messo in risaltò l’umiltà del collega, l’unico capace di fare «un passo di lato». Dopo aver diretto per due anni il giornale infatti, proseguendo in qualità di opinionista con la rubrica Controstampa «ha saputo mettersi accanto e ha continuato a servire con intelligenza, passione, disponibilità e umiltà un’idea buona di informazione e di vita. Io l’ho sempre considerato un esempio». La sua innata capacità di «tenere lo sguardo fisso sull’altro» e di cercare sempre «lo spazio del confronto anche nelle polemiche più serrate» sono per Tarquinio «lezioni» che auspica «si conservino nel tempo. Bisogna essere chiari senza perdere mai l’amore, che è il senso profondo di tutto ciò che facciamo. Pier Giorgio ce l’ha consegnato, noi siamo chiamati a custodirlo: è un impegno pieno di riconoscenza e di affetto», ha concluso il direttore.

Infine, nel ricordo di Giuseppe Sabatino, presidente dell’Azione cattolica della parrocchia di Santa Francesca Cabrini, il grazie a Liverani che con «il suo impegno ci ha fatto assaporare la bellezza di sentirsi ancora di più famiglia nella realtà della Chiesa. ​La generosità verso il prossimo, la responsabilità nell’affrontare i propri compiti, l’impegno costante in tutto – ha evidenziato – sono solo alcune delle caratteristiche che dipingono la sua grandezza».

9 settembre 2022