Altri 83 rifugiati siriani arriveranno all’aeroporto di Fiumicino domani, mercoledì 31 ottobre, grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese, in accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri. Con questo gruppo salgono a oltre 2.100 le persone arrivate in Italia, Francia, Belgio e Andorra, in modo del tutto legale e sicuro, dal febbraio 2016 attraverso l’apertura di questi “corridoi”.

Il progetto, rivendicano da Sant’Egidio, è «interamente autofinanziato dalle realtà che lo hanno promosso». A renderlo possibile, la «generosità di tanti italiani che hanno offerto le loro case», ma anche di «associazioni, parrocchie, strutture diaconali», a cui va il grazie dei promotori. Attraverso la loro disponibilità, si legge nella nota diffusa dalla Comunità trasteverina, «si favorisce non solo l’accoglienza ma anche l’integrazione, a partire dall’apprendimento della lingua e dall’inserimento lavorativo».

L’appuntamento per il benvenuto ai profughi – a cui segue, come di consueto, una conferenza stampa – è fissato per le 11 di mercoledì 31 ottobre, all’aeroporto di Fiumicino. In programma gli interventi del presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo e di Paolo Naso, a nome delle Chiese protestanti italiane, insieme a rappresentanti del ministero dell’Interno e di quello degli Esteri.

Sempre dal Libano nel luglio scorso erano arrivati più di 50 profughi: nuclei familiari siriani e iracheni in fuga dalla guerra, accolti in 8 regioni d’Italia secondo il modello dell’accoglienza diffusa. Anche loro arrivati attraverso il progetto dei corridoi umanitari, «diventato ormai un modello in Europa», affermano da Sant’Egidio: una strada che «coniuga solidarietà e sicurezza», intrapresa ormai da diversi altri Stati oltre l’Italia. Segno che «è possibile dare una risposta concreta e umana all’immigrazione», osservano i responsabili della Comunità.

30 ottobre 2018