8 marzo, Scalabriniane: «Migranti e rifugiate, risorse per le comunità»

Attiva dal 2018 una rete che permette di avviare programmi personalizzati di integrazione. 80 le donne già accolte a Roma con il progetto Chaire Gynai

Nella Giornata internazionale delle donne, le suore Scalabriniane fanno il punto sul progetto Chaire Gynai (Benvenuta donna), realizzato in coordinamento con diverse istituzioni ecclesiali, civili e congregazioni religiose. Sono già 80, informano, le migranti, rifugiate e vittime di tratta ospitate dal 2018 nell’ambito del progetto, in condizioni di semi autonomia. A renderlo possibile, la creazione di una rete che permette alle persone di avere un programma personalizzato di integrazione.

«I progetti – spiega Raffaella Bencivenga, la psicologa che coordina il percorso educativo insieme a suor Maria del Rosario Bolaños, direttrice di Chaire Gynai –  sono tutti differenti, calati sulla singola donna. Fondamentale è l’accompagnamento e l’orientamento delle donne. Molte di loro, in questo modo, hanno ottenuto contratti a tempo indeterminato, sono diventate libere professioniste, hanno rafforzato la loro identità e la loro famiglia», informa.

Per suor Janet Ferreira, animatrice generale dell’apostolato delle Scalabriniane, «in questo momento in cui il mondo è sconquassato da drammi globali, l’esperienza di Chaire Gynai dimostra che le donne migranti e rifugiate sono una grande risorsa per la comunità, perché con il loro coraggio intraprendono percorsi per la ricostruzione della loro vita e dei loro figli».

8 marzo 2022