8 marzo, Acli Roma: «Ora avanti, non indietro»

La cartolina lanciata nella Giornata internazionale della donna. La presidente Borzì: «Adesso più che mai è il tempo delle donne, portatrici di speranza»

«Ora avanti, non indietro»: è lo slogan che si legge sulla cartolina lanciata dalle Acli provinciali di Roma nella Giornata internazionale della donna che si celebra oggi, 8 marzo. Il riferimento è agli effetti della pandemia di coronavirus sull’universo femminile: «Il Covid – spiega la presidente Lidia Borzì – sta interrompendo bruscamente il cammino della piena affermazione della donna. L’occupazione femminile è in forte calo. La disparità salariale è incrementata, così come la povertà delle donne. La gestione dei figli, alle prese con la didattica a distanza e con grandi vuoti da colmare, sta ricadendo sempre di più sulle spalle delle mamme. E le conseguenze sul benessere fisico e psicologico sono devastanti». Per Borzì, «gli effetti della pandemia sull’universo femminile stanno portando indietro le lancette dell’orologio, con il rischio di vedere incrinarsi tutte quelle conquiste ottenute in direzione dell’uguaglianza di genere e della parità di diritti. Allora, adesso più che mai è il tempo delle donne, che con il loro sguardo sensibile, empatico, positivo e concreto possono essere capaci di trasmettere speranza e rinnovare ogni dimensione della nostra società».

Nell’analisi della presidente di Acli Roma, sono tre «i fili trainanti per un pieno e necessario riconoscimento delle donne a tutto tondo». Il primo: il «lavoro dignitoso, quello che dà tutele e diritti, in termini di sicurezza, salute, retribuzione equa»; quindi, il welfare: un «welfare generativo e sartoriale che accompagni, promuova e moltiplichi le opportunità delle donne, non costringendole a scegliere tra famiglia e lavoro». Il terzo e ultimo filo trainante riguarda «l’uguaglianza nelle opportunità, ovvero la necessità di una virtuosa competizione, nel segno della meritocrazia, che non consideri le donne una specie da proteggere ma neanche le penalizzi, come spesso accade».

Nell’anno della pandemia, riferiscono dalle Acli provinciali di Roma, sono state ascoltate dalle strutture di segretariato sociali e dai servizi di Caf e patronato dell’associazione circa 330mila donne, sostenute principalmente in quattro ambiti di intervento: esigibilità dei diritti, aiuti materiali, lavoro e contrasto di ogni forma di violenza. Non solo: grazie all’iniziativa “E…vento di donna”, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti del Lazio, oltre 70 professionisti sono stati formati al giusto approccio sul tema della violenza di genere.

8 marzo 2021