40 anni fa usciva “The Blues Brothers”, l’indimenticabile “Everybody needs…”

La canzone scritta nel 1964 è tra le più famose del film di Landis, entrato nella leggenda del cinema e della musica

«Siamo in missione per conto di Dio». È forse una delle battute più celebri di un film che pochi giorni fa ha compiuto 40 anni. “The Blues Brothers”, diretto da John Landis, uscì infatti nelle sale il 20 giugno 1980, e vale la pena ricordare l’anniversario con una delle sue canzoni più iconiche, quella “Everybody needs somebody to love” che Jake ed Elwood, i due fratelli appunto “in missione per conto di Dio”, cantarono su un palcoscenico con la loro band mentre erano inseguiti e tenuti d’occhio dalla polizia, da una donna misteriosa che Jake aveva lasciato, dai “nazisti dell’Illinois”, dalla band al posto della quale avevano suonato in un locale di musica country. Esibizione prima del rocambolesco inseguimento, con i due fratelli nella “Bluesmobile”, che precede il finale con decine di auto incidentate che lo fecero entrare nel Guinness dei primati.

È un film che conserva intatta la sua energia. Commedia, musical, film d’azione, indefinibile come genere, ma non banale, anche se fu accolto malissimo dalla critica statunitense. C’è la contestazione a un certo tipo di società americana e ai suoi pregiudizi, con citazioni di pellicole storiche, con una colonna sonora entrata nella leggenda della musica e con artisti di calibro stellare, da Ray Charles ad Aretha Franklin a James Brown, quest’ultimo nei panni del reverendo della chiesa battista dove i due fratelli protagonisti del film – interpretati da John Belushi e Dan Aykroyd (protagonista anche del sequel nel 1998) – vedono la “luce” che li condurrà a ricomporre la band per ottenere la somma necessaria a salvare l’orfanotrofio cattolico dove sono cresciuti, nel centro di Chicago.

Un sondaggio della Bbc indicò la colonna sonora di “The Blues Brothers” come la più bella nella storia del cinema, tra il mix di rythm&blues, jazz e rock che la caratterizza e il livello degli artisti che vi compaiono. “Everybody needs somebody to love” (tradotto, “Tutti hanno bisogno di qualcuno da amare”) era in realtà una canzone scritta nel 1964 da Bert Berns, Jerry Wexler e Solomon Burke (il re del “rock&soul”) e oggetto di altre celebri cover, a cominciare da quella dei Rolling Stones. Ma qui, sul palco del Palace Hotel, con Belushi e Aykroyd, o meglio con Jake ed Elwood, è tutta un’altra storia.

22 giugno 2020