40 anni di Caritas Roma, il convegno alla Cittadella

Appuntamento il 19 febbraio, con De Donatis e lo storico Melloni. Il tema: “Fate questo in memoria di me”. Il documentario di Isabella Di Chio (Tgr Lazio)

I 40 anni di Caritas Roma e il “terreno” che ne ha reso possibile la nascita nelle parrocchie della diocesi, da un punto di vista storico, culturale e sociale. Se ne parlerà mercoledì 19 febbraio a partire dalle 17 alla Cittadella della carità, in via Casilina Vecchia. L’occasione è il convegno “Fate questo in memoria di me”, organizzato nell’ambito della manifestazione per il 40° anniversario di istituzione dell’organismo pastorale diocesano fondato da don Luigi Di Liegro, che ne è stato anche primo direttore della Caritas diocesana, scomparso il 12 ottobre 1997.

Ad aprire l’incontro, il saluto del cardinale vicario Angelo De Donatis e l’intervento dello storico Alberto Melloni. Seguirà la tavola rotonda moderata dal giornalista di Avvenire Toni Mira, con la partecipazione del direttore della Caritas romana don Benoni Ambarus, del suo predecessore monsignor Enrico Feroci, di Daniela De Robert (associazione Volontari in Carcere) e di Carlo Fontano, capo redattore del Tgr Lazio della Rai.

Nel corso dell’incontrò verrà presentato il documentario “Fare questo in memoria di me” dedicato proprio alla storia della Caritas di Roma, realizzato dalla giornalista Isabella Di Chio del Tgr Lazio.

Le celebrazioni per l’anniversario della Caritas diocesana si erano aperte il 10 ottobre scorso, con la Messa presieduta proprio da De Donatis in una basilica lateranense gremita degli ospiti della Cittadella della Carità “Santa Giacinta”, degli ostelli, delle case famiglia, delle mense. Tutti presenti, insieme a operatori e volontari. «Sogno che nelle nostre comunità i poveri diventino sempre più, materialmente, il centro delle nostre assemblee liturgiche, siano messi nelle condizioni non solo di essere assistiti ma ascoltati, accolti, riconosciuti nella loro piena dignità di persona», ave detto allora il cardinale vicario. Per il porporato, includere il povero, amalgamarlo nelle comunità ecclesiali, è l’unico modo per far sì che queste ultime vengano «evangelizzate dai più piccoli». Il 29 novembre poi la Cittadella ha ricevuto anche la visita di Papa Francesco. Dal Papa era arrivata una consegna: ««Essere pazzi di amore, pazzi di condividere la propria vulnerabilità con chi è vulnerabile».

17 febbraio 2020