27 novembre, il #GivingTuesday

Nella giornata mondiale del dono, in 150 Paesi del mondo organizzazioni no profit di ogni genere si mobilitano per incoraggiare a sostenere economicamente il loro lavoro. Gli appelli di Pax Christi e Centro Astalli: «Scegli di stare al nostro fianco»

In 150 Paesi del mondo organizzazioni no profit di ogni genere vivono una giornata di mobilitazione per incoraggiare le persone a sostenere economicamente il loro lavoro: è il #GivingTuesday, la giornata mondiale del dono, che si celebra oggi, 27 novembre. Alla campagna aderisce anche Pax Christi international, con le sue 120 organizzazioni presenti in tutto il mondo. «Lavoriamo per la pace attraverso il potere trasformativo della nonviolenza», si legge in un messaggio che invita, in questo giorno speciale, a «investire nel lavoro» e ad aiutare «a mostrare al mondo come la nonviolenza sia la chiave per promuovere e sostenere la pace. Nel mondo noi cerchiamo di mostrare “che aspetto ha la nonviolenza” in modi creativi e profondi». Per questo «il tuo dono e investimento» diventano oggi un modo per «promuovere la nonviolenza» ed essere «doni di pace per un mondo che ne ha tanto bisogno».

Nella giornata del #GivingTuesday, anche dal Centro Astalli arriva un invito a «stare al nostro fianco per favorire insieme l’integrazione dei rifugiati». Un impegno che il Centro Astalli porta avanti dal 1981, accompagnando, servendo e difendendo donne, uomini, bambini rifugiati e richiedenti asilo in Italia. «In questo periodo di Natale vi invitiamo a diventare insieme a noi promotori di integrazione supportando i nostri progetti di accompagnamento all’autonomia dei rifugiati», è l’esortazione che arriva dalla struttura dei Gesuiti. In particolare, sono 3 le soluzioni che è possibile contribuire a sostenere. La prima riguarda il contributo alle spese per la formazione professionale o l’inserimento lavorativo di un rifugiato attraverso un tirocinio, un corso di formazione, la patente di guida, il riconoscimento dei titoli di studio ottenuti nel Paese di origine. La seconda opzione è il contributo al pagamento delle prime mensilità di affitto per una famiglia rifugiata in una vera casa. La terza, la realizzazione di laboratori artistici, attività di sostegno allo studio, scambio linguistico e percorsi di educazione non formale presso il nuovo centro diurno “Matteo Ricci” dove i rifugiati, insieme a loro coetanei italiani, accederanno a percorsi innovativi per la loro inclusione sociale.

«Segnali concreti di speranza ci incoraggiano a proseguire con convinzione nel lavoro che portiamo avanti grazie al prezioso sostegno di molti di voi – si legge in una nota diffusa dal Centro -, certi che il nostro impegno comune possa contribuire davvero a costruire una società libera, inclusiva e attenta alle potenzialità e alle aspirazioni di ciascuno. Insieme possiamo davvero incidere significativamente nella vita di tanti uomini e donne rifugiati». Quindi, un invito che è anche lo slogan della campagna: «A Natale #faipostoairifugiati!».

27 novembre 2018