24 febbraio 2022: «Non cedere alla paura, diffondi l’amore»

Le voci dall’Ucraina alla veglia per la pace della diocesi di Roma. Oxana: «Quando provi tutto quel dolore, vuoi amare con tutte le tue forze e ringraziare il Cielo per la vita»

«Quel 24 febbraio 2022 ho scritto sul mio diario: “Non cedere alla paura, diffondi l’amore”». Ieroslava ha 21 anni, fa parte della Comunità di Sant’Egidio ed è fuggita dall’Ucraina per scappare dalla guerra. Il 24 febbraio, insieme ad altre due donne sue connazionali, ha raccontato la sua storia durante la veglia per la pace promossa dalla diocesi di Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano.

«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia»: a questa beatitudine era collegata la testimonianza di Ieroslava. «Un anno fa vivevo a Kharkiv, a 30 chilometri dal confine russo, e ogni settimana andavamo con gli amici alla stazione per distribuire cibo alle persone senza fissa dimora». Poi l’invasione russa. «Con i miei genitori siamo fuggiti a Dnipro, abbiamo dormito per giorni vestiti, e non accendevamo le luci di sera». Ma l’odio non ha vinto. «Con un gruppo di persone della Comunità abbiamo iniziato a videochiamarci per pregare insieme. Dalla preghiera nasce la misericordia e la misericordia è contagiosa». Allora, anche con gli altri rifugiati, hanno ripreso ad aiutare i senza fissa dimora. «Aiutando gli altri mi sono resa conto che le tue difficoltà diventano meno importanti. La misericordia sposta l’attenzione da te agli altri e questo cambia la vita. Quando accadono cose terribili diventa fondamentale aprire questi spazi di speranza per salvare le anime e i corpi».

Oxana invece parlava a stento l’italiano, e ha raccontato con voce strozzata dall’emozione cosa significa «Beati gli afflitti». «Un anno fa, in Ucraina, mi sono svegliata nell’apocalisse. Il 24 febbraio rimarrà per sempre nella mia memoria, ma ho capito che non sono mai stata così forte e tenace come oggi». Perché quando provi tutto quel dolore, ha detto, «non hai più paura neppure della morte e impari ad apprezzare ogni giorno. Vuoi amare con tutte le tue forze e ringraziare il Cielo per la vita».

Le armi non feriscono soltanto i corpi. Ma bruciano i ricordi, le emozioni. Olia sta aiutando i suoi connazionali a ricucire gli equilibri andati in pezzi sotto le bombe. «Sono una psicologa e sono arrivata qui in città nel marzo 2022 per fuggire dall’orrore. È stata per me una scelta molto difficile. Ora più che mai ognuno ha il dovere di contribuire alla lotta contro il male con le proprie competenze». Olia sta aiutando telematicamente gli ucraini rimasti nel suo Paese «a vivere “con la testa fredda e il cuore tenero”, perché il cuore non deve diventare la casa dell’odio. “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati”, per me significa impegnarsi, e vivere nella speranza che il mio popolo dilaniato dalla guerra possa raggiungere la pace e la giustizia, due elementi imprescindibili».

25 febbraio 2023