«Uno dei momenti più bui nella storia dell’umanità e dell’Europa moderna». L’Alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini e il commissario per l’allargamento Johannes Hahn descrivono così il genocidio di Srebrenica, in una dichiarazione congiunta diffusa nel 23° anniversario dei fatti avvenuti nel luglio 1995, quando oltre 10mila bosniaci musulmani vennero uccisi e dispersi in fosse comuni e nei boschi della zona, circondata dall’esercito serbo-bosniaco ai comandi di Ratko Mladic e dai paramilitari serbi. «Nostra responsabilità – scrivono i leader Ue – è prevenire simili atrocità e non permettere che succedano mai più».

Parole, quelle di Mogherini e Hahn, rivolte anzitutto «ai sopravvissuti e ai familiari e amici di coloro che hanno sofferto e perso la loro vita». Mentre ricordiamo, si legge nella dichiarazione, «abbiamo la responsabilità di costruire un futuro migliore per le generazioni dopo di noi, un futuro basato sulla riconciliazione, evitando azioni di divisione e retorica». I due firmatari ricordano quindi l’impegno «dimostrato di recente dai nostri partner nella regione, che hanno testimoniato che le relazioni di buon vicinato sono possibili».

Da ultimo, i due rappresentanti dell’Europa indicano gli “ingredienti” necessari per costruire «un futuro migliore per tutti: mutuo rispetto, riconoscimento e ricordo. L’Ue – assicurano – continuerà a offrire supporto ai cittadini della Bosnia-Erzegovina per  superare l’eredità del passato, affinché il Paese possa andare avanti sul cammino europeo».

11 luglio 2018