2 novembre: la preghiera del Papa nel Giardino degli Angeli

Il 2 novembre Francesco si è recato al Cimitero Laurentino, sostando in preghiera davanti alle sepolture dei bambini mai nati, quindi ha presieduto la Messa davanti alla cappella. L’incontro con le mamme del gruppo “Scintille di Speranza”

Di fronte al dolore per la perdita di una persona cara, «le parole di conforto, a volte, sono banali o sentimentali e non servono». Francesco lo aveva detto nell’intenzione di preghiera di questo mese  – diffusa dalla Rete mondiale di preghiera del Papa -, dedicata a chi ha perso un figlio. E sabato 2 novembre, nella sua visita al Cimitero Laurentino in occasione della commemorazione dei fedeli defunti, ha messo in pratica le sue parole. Il pontefice, che si era recato nello stesso camposanto già nel 2018, ha infatti presieduto la Messa senza pronunciare l’omelia. Francesco ha preferito un lungo momento di preghiera silenziosa, di meditazione e riflessione di fronte al mistero della morte, in un’atmosfera di grande raccoglimento e in una giornata «baciata» da uno splendido sole quasi primaverile, che sembrava gettare una luce di speranza sulla lunga teoria di sepolcri.

Il Papa è arrivato in auto intorno alle 9.45 e si è recato direttamente al Giardino degli Angeli, in forma strettamente privata. È l’area dedicata alle sepolture dei bambini mai nati, circondate da peluche, giocattoli, immaginette di angeli. Francesco è passato davanti alle tombe e si è fermato alcuni minuti in preghiera. Il papà di una bambina, Stefano, ha aspettato che il Papa terminasse il suo momento di raccoglimento poi si è inginocchiato davanti al Santo Padre e gli ha raccontato la sua storia, indicando la tomba della figlia. Il pontefice, dopo il breve colloquio, ha deposto un mazzo di rose bianche davanti alla stele del Giardino degli Angeli, poi è tornato in auto verso il piazzale dove era stato allestito l’altare. È stato accolto dal sindaco Gualtieri, con cui ha scambiato qualche battuta prima della celebrazione eucaristica.

Prima della benedizione finale, il Papa ha elevato una breve preghiera al Signore. «Nella visita al camposanto, luogo di riposo dei nostri fratelli e sorelle defunti, rinnoviamo la fede nel Cristo morto, sepolto e risorto per la nostra salvezza – ha detto -. Anche i corpi mortali si risveglieranno nell’ultimo giorno e coloro che si sono addormentati nel Signore saranno associati a Lui nel trionfo sulla morte. Con questa certezza, eleviamo al Padre la nostra preghiera unanime di suffragio e di benedizione».

Prima di lasciare il cimitero per tornare in Vaticano, Francesco ha incontrato brevemente sul piazzale alcune mamme. Su iniziativa di don Giuseppe Iuculano, rettore della cappella del camposanto dedicata a Gesù Risorto, hanno dato vita, dopo il Giubileo della Misericordia, al gruppo “Scintille di Speranza”. Le unisce la grande tragedia della perdita di un figlio o di una figlia, per motivi diversi, in età molto giovane. Ma da quella tragedia hanno saputo trarre «una speranza di risurrezione e accoglienza, l’unica cosa che serve, insieme alla condivisione del dolore quotidiano. Viviamo il nostro dolore insieme». Infatti, come ha affermato recentemente il filosofo catalano Francesc Torralba, membro del dicastero della Cultura e vincitore del premio Ratzinger, che nel 2023 ha perso sotto i suoi occhi il figlio, durante una gita in montagna, è un dolore con cui si impara a convivere ma non si supera. Le mamme di “Scintille di Speranza” hanno donato al Papa una sciarpa bianca, ringraziandolo, oltre che per la sua presenza, anche per il rispettoso silenzio durante la Messa e la sua testimonianza di affetto.

4 novembre 2024