170° de La Civiltà Cattolica, Mattarella: «Da sempre punto di riferimento»
Il saluto nell’incontro con la redazione per l’anniversario. «Sviluppare il discernimento per superare i contrasti, consapevoli del nostro destino comune»
È stato reso noto solo ieri, 21 luglio, il testo del saluto rivolto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla redazione de La Civiltà Cattolica, ricevuta al Quirinale il 9 luglio scorso, in occasione dei 170 anni della pubblicazione. «Occorre sviluppare in profondità il discernimento», in un mondo che «sembra tentato dall’abbandono delle formule di collaborazione internazionale», ha detto il capo dello Stato ai redattori della rivista, guidati dal direttore padre Antonio Spadaro. Con loro anche il preposito generale della Compagnia di Gesù padre Arturo Sosa.
La Civiltà Cattolica, scrive Mattarella, «è, da sempre, un punto di riferimento» e offre un contributo «al nostro Paese sul piano del tessuto culturale e su quello della sollecitazione costante a riflettere e ad affrontare, in maniera adeguatamente approfondita, tutti i problemi che si presentano». Una capacità di approfondimento e riflessione di cui , per il presidente, «c’è un enorme bisogno». La pandemia, osserva, «sta dimostrando a tutti che, nel mondo, siamo legati da una sorte comune e che abbiamo dei pericoli comuni. Questa considerazione – prosegue il capo dello Stato – dovrebbe attribuire un sapore di futilità ai motivi di contrasto che invece affannano il mondo». Di qui un invito: «Occorre sviluppare in profondità il discernimento per comprendere in che modo trasferire nei comportamenti concreti e quotidiani questa percezione che si riscontra – piuttosto indefinita – di una condizione e di un destino comuni, in un mondo che, invece, sembra tentato dall’abbandono delle formule di collaborazione internazionale, di tutte le forme di multilateralismo che non evitano completamente ma, quanto meno, attenuano l’egoismo dei più forti a danno dei più deboli».
Sottolineando quindi la «profonda differenza tra globalizzazione e universalità», il presidente della Repubblica spiega che quest’ultima va «nel senso della comunanza di destino e di condizioni. Però, per realizzarla e viverla, occorre riuscire a far riflettere, a far comprendere, ad avere capacità di discernimento». In questo senso, quello che fa La Civiltà Cattolica, «proponendo su tanti piani – e ormai su tanti fronti culturali e internazionali – strumenti per riflettere e approfondire, è particolarmente prezioso». Da Mattarella quindi un grazie «per il contributo che fornite al nostro Paese». Le edizioni in diverse lingue della rivista, conclude, costituiscono «un segnale importante» perché offrono sempre più «l’idea che non si tratta soltanto di trasmettere idee ma anche di riflettere insieme, con le varie civiltà e culture, sulla sorte del mondo».
22 luglio 2020