Amelio, dall’ostello alle Paralimpiadi

La Caritas di Roma racconta la storia di un colombiano rinato grazie a un sofferto percorso sportivo, che fu ospite della struttura di via Marsala nel 2022. Sarà in gara a Parigi

Anche la Caritas di Roma guarda con una attenzione speciale alle Paralimpiadi aperte il 28 agosto a Parigi. Tra i grandi campioni per cui fanno il tifo nell’organismo diocesano c’è Amelio Castro Grueso, in passato accolto come ospite dell’Ostello Caritas “Don Luigi Di Liegro” e rinato grazie a un cammino sportivo, nonostante le ferite profonde inferte dalla vita.

A sottolinearlo è il sito della Caritas Roma in un articolo dedicato alla storia di Amelio, giunto a Roma nel settembre 2022 dalla Colombia, affrontando enormi sfide. A soli 16 anni ha perso sua madre in circostanze tragiche e a 20 anni un grave incidente stradale gli ha tolto l’uso delle gambe. Durante il percorso di riabilitazione si appassiona e si avvicina alla scherma. Lo sport inizia a essere un’opportunità non solo di recupero fisico e mentale, ma anche di socialità.

La sua, spiegano alla Caritas, è un’appassionata testimonianza perché, proprio in quella esperienza estrema di dolore e di abbandono in ospedale, Amelio incontra Dio. Racconta questa esperienza con gioia: da quel momento, dice, la sua vita è cambiata, perché vi riconosce l’amore e la presenza di Dio. Oggi il suo primo pensiero è: “come posso fare la volontà di Dio? Come posso testimoniare il suo amore?”

Nel 2018 si reca a Cali, in Colombia, per assistere a una competizione di scherma dove c’era la Nazionale italiana. E conosce Daniele Pantoni, un tecnico che ancora oggi ricopre un ruolo importante per Amelio. Nel settembre 2022, grazie a una colletta popolare, riesce ad arrivare a Roma con la sua sedia a rotelle, cercando alloggio nella zona della Stazione Termini e trovandolo all’ostello Caritas di via Marsala. In realtà aveva qualche disponibilità, ma gli alberghi nella zona non avevano l’ascensore.

Il suo sogno è quello di provare ad allenarsi da professionista così, scaduti i tre mesi del “visto turistico” con il quale era entrato in Italia, decide di non rientrare in Colombia e di chiedere la “protezione internazionale” al Governo Italiano. Nel luglio 2023 ottiene lo status di rifugiato per protezione internazionale con il sostegno dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati, che si occupa del Team olimpico e paralimpico, e si trasferisce nel Centro di accoglienza di Centocelle. Ogni giorno va a Tor di Quinto, per andare allenarsi con le Fiamme Oro. Tra i sogni di Amelio nel cassetto, ricorda la Caritas, c’è quello di scrivere un libro. «Avrà come titolo “Io l’ho fatto” e in copertina la medaglia che vincerà alle Paralimpiadi di Parigi».

29 agosto 2024