Crollo di via della Farnesina: Raggi chiede 300mila euro ai condomini
Firmata l’ordinanza che intima abbattimento e rimozione delle macerie di quel che resta del palazzo, a spese delle 10 famiglie che lo abitavano
Firmata l’ordinanza che intima abbattimento e rimozione delle macerie di quel che resta del palazzo, a spese delle dieci famiglie che lo abitavano
Meno di una settimana. Questo il tempo a disposizione dei proprietari dello stabile parzialmente crollato in via della Farnesina 5, nella notte tra il 23 e il 24 settembre, per procedere, a loro spese, all’abbattimento di quel che resta del palazzo, ora pericolante, e alla rimozione delle macerie. È quanto scritto, nero su bianco, nell’ordinanza numero 85 del 25 ottobre scorso firmata dal sindaco, Virginia Raggi. «Trascorso il termine senza che gli interessati abbiano ottemperato all’ordine ingiunto – si legge nell’ordinanza – si provvederà d’ufficio a spese dei contravventori». In pratica le 10 famiglie che vivevano in via della Farnesina 5, a Ponte Milvio, hanno meno di una settimana di tempo per trovare circa 300 mila euro.
Attraverso l’”Associazione territorio Ponte Milvio Farnesina”, costituita all’indomani del crollo, sono stati raccolti fino a questo momento 15 mila euro. A seguito del crollo furono costretti ad abbandonare le loro abitazioni anche i residenti degli stabili adiacenti. Anche per loro fu reperito dalla Protezione civile un residence che dovranno inderogabilmente lasciare il prossimo 13 novembre. «Ci auguriamo che stiano pensando a qualcosa – dicono – Non ci hanno dato notizie e non sappiamo che fine faremo».
Gli inquilini hanno chiesto aiuto su più fronti. «Abbiamo scritto a tutti: al presidente della Repubblica, della Regione, alla Protezione Civile, ai consiglieri comunali – spiega Fabio D’Andrea, presidente dell’Associazione territorio Ponte Milvio Farnesina –. Fino a questo momento gli unici a mostrare concreto interesse sono stati tutti i consiglieri del XV Municipio, che hanno spinto affinché la questione venga affrontata in consiglio comunale, e alcuni consiglieri capitolini del Pd e dell’opposizione che hanno firmato una mozione con la quale si chiede una convocazione urgente del consiglio comunale e l’apertura di un tavolo tecnico di concertazione sociale tra Campidoglio e cittadini per il controllo geologico, per l’emergenza abitativa e per la demolizione e ricostruzione dello stabile. Fino ad oggi non abbiamo alcuna notizia da chi governa questa città».
«Manca poco al periodo natalizio e qui è ancora tutto bloccato – prosegue il parroco della chiesa Gran Madre di Dio, monsignor Luigi Storto –. Per risolvere il problema di un solo palazzo è stato bloccato un intero quartiere e questo ha messo in forte allarme cittadini e commercianti». Dove c’è lo stabile confluiscono due grandi arterie: via della Farnesina e via Orti della Farnesina, le principali del quartiere, ora interdette al traffico. «La situazione è drammatica – afferma don Luigi -. Ne risente anche l’attività della parrocchia perché ci sono state interdette due entrate su tre. Vietato il transito pedonale, siamo costretti a lasciare aperto notte e giorno il cortile parrocchiale per facilitare il passaggio agli altri residenti, a chi deve recarsi al mercato, alle scuole e agli uffici». Don Luigi teme che non ci sarà una soluzione a breve termine.
«Anche se la minaccia del Comune di demolire lo stabile dovesse essere attuata in pochi giorni – aggiunge – bisognerà poi procedere allo smaltimento del materiale di risulta. Non è un problema che si risolve in pochi giorni e a risentirne molto è anche l’economia perché tutte quelle persone che il venerdì e il sabato venivano a Ponte Milvio da Monte Mario e dai quartieri limitrofi ora non ci sono più, le attività commerciali che facevano orario prolungato ora chiudono prima e tutto questo può comportare anche dei licenziamenti».
7 novembre 2016